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Racconto al Caffè. Ristretto.

Interfazione alla raccolta “Caffè Ristretto”
La Cupola (2012), in favore di AISM
Associazione Italiana Sclerosi Multipla

Scrivere una storia usando solo venticinque parole. Venticinque in tutto, avete capito bene. Roba da matti. Roba da bar. Una sfida grandiosa. Di più: una sana follia, cattiva quel poco che basta a renderla davvero intrigante. E irresistibile, quindi.

Accettare l’invito firmato dal Caffè La Cupola e indossare i panni del giurato, non lo nascondo, è stato semplice, molto semplice. Un po’ come gustare un espresso da loro, per capirci. Ancora più facile che bere un bicchiere d’acqua. Anche perché, si sa, in un bicchiere d’acqua ci si può anche perdere. In una tazzina di caffè, invece, perdersi è impossibile. Ci si ritrova, piuttosto. Per qualche istante, si tira il fiato come si deve e si riflette con calma insieme a noi stessi. Zucchero o non zucchero. Si pensa a quello che è stato e, talvolta, anche a quello che sarà. Provateci. Non serve saper interpretare i fondi più neri, basta solo lasciarsi andare. È come raccontare una storia e renderla eterna. Basta solo lasciarsi andare.

Lo sanno bene i tanti che, in un modo o nell’altro, hanno deciso di affrontare questa sfida fatta di parole, di carta e d’inchiostro. E, a pensarci bene, anche di Vita.

Mi riferisco a chi ha scritto, è ovvio, ma anche a chi ha pensato il concorso, a chi mi ha affiancato in giuria, a chi ha letto, corretto, messo in pagina, stampato… E a te che stai leggendo queste righe e questi racconti ristretti, anche. A tutti, insomma, il mio semplice grazie. E la mia semplice storia da venticinque parole.

– Vedo i tuoi cinquemila.
– Fanno trentatré in tutto.
– Troppo?
– Per un bluff, sì.
– Non per farti secco, però.
– Cosa intendi?
– Mi manda Frankie.
– Merda!
– Già.

Paolo Franchini (www.paolofranchini.tk) vive e scrive a Varese. Al suo attivo ha qualche romanzo, molti racconti, cortometraggi, canzoni. Storie noir, di solito, ma non solo.

In giuria, in rigoroso ordine alfabetico: Dino Azzalin, Massimiliano Comparin, Paolo Franchini, Linda Terziroli. Il progetto grafico e di editing è stato invece interamente curato da Xania Luce.

Venticinque parole per scrivere un racconto. I 250 partecipanti non hanno fatto altro che entrare nel Caffè La Cupola, a Varese, prendere la scheda, sedersi a un tavolino e scrivere, rigorosamente a penna, le loro 25 parole. Il vincitore si è portato a casa una stilografica Montblanc d’epoca. Il concorso era libero, gratuito e aperto a tutti.

Ale e Maci, proprietari del Caffè, sono stati gli spin doctors dell’iniziativa il cui ricavato andrà a favore dell’AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla.

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